Quali furono i poeti
e per qual poetare confuso
strapparono dal petto generoso
il tuo cuore giovane e vivo
spaccandolo ebbri e festanti
per colarne il sangue
in una coppa dorata di Regina?
Chi fu
dimmelo
mentre piatte ridevano
bramose e petulanti
sciocche ancelle pavide
già soffocate d'invidia:
bellissima e scalza
parevi una luna mutilata
che la notte orridamente sevizia.
Fu allora che si deformò lo spazio
e trafisse il tempo dei mortali
nel nulla immenso d'un attimo eterno
un grido disperatamente muto
frantumò il marmo secolare
di un'ara pagana
ed un sole
maledetto e girovago
s'affacciò
da una lontana galassia.
Invero nulla si mosse
ma tutto il Metafisico sconquassò
le anime volgari e nobili
di Principesse Ancelle e Puttane,
di Eroi Negletti e Santi,
di Sbruffoni e poveri Schiavi
squallidamente nudi.
Così l'aria si mescolò
e la colonna gotica
divenne piombo lucido
e pungente canfora
maleodorante
d'ammonio e zolfo.
La chimica dei corpi sconvolse gli equilibri
e nobili figure perfettamente altere
colarono
come rilucente mercurio
altre sublimarono nell'atmosfera umida:
restarono nell'etere contaminata
le grida, i pianti, i gesti
di sciocchi ed isterici
residui umani massacrati
che cercavano salvezza tra le tue gonne
grondanti giovane sangue scarlatto.
E tu correvi via
in mezzo alle colonne austere e liquefatte
t 'inghiottiva urlante un arazzo scuro
confuso e indecifrabile.
Allora
oltre il buio
é il silenzio d'un respiro amato
ed una mano calda e viva
tra i tuoi capelli
come di bambina.
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