Voglio che tutto si compia in pochi attimi.
Voglio capire dove andrò, trovare un sentiero e la sua fine. Voglio passare sopra il dolore, voglio brindare con acqua salata all'incontro col mio destino. Il Golgota della mia coscienza.
Mi troverai crocifisso sopra un colle riarso di sogni arrugginiti e tu, bellissima, sarai lì a guardarmi morire tra le note stridule di un violinista epilettico: passero impallinato per errore. Mi darai camomilla per non dormire e foglie tenere per placare la fame. Passerai juta sul mio viso per asciugare sangue e sudore, mi darai aria con un fiammifero.
Resteremo così, soli una volta ancora ed il cielo si unirà al mare quando i nostri sguardi si incontreranno. Dai miei occhi devastati avrai soltanto nostalgici bagliori del tempo che è passato; allora, per un solo secondo, saremo eterni. Eterni come le nostre promesse affogate in un mare di fango, rese come bestemmie dalla memoria.
Sarà l'ultimo atto, invocherò pace dal Cielo ed al calare del sole, sopra l'anima insanguinata, non sarai più mia:
perderti per sempre, sarà come guardare un tramonto sapendo che l’alba non potrà ritornare.
(nota) 15 anni dopo.
Ritrovare un file con tutto quanto scritto da ragazzo fa pensare. Ricollega tutti i passaggi, rinnova le emozioni e allevia quei dolori che parevano infiniti e insuperabili. Forse semplicemente è il famoso "senno del poi".
Non so se avete scritto nel vostro tempo. Se lo avete fatto avete in mano un patrimonio inestimabile. Per voi stessi, la vostra memoria, il vostro cuore.
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