Nel poetare Vittoriano un trasalire d'inquietudine, strapazza, questa mia tenera e violenta anima stizzita; resto comunque immobile nell'attimo del lampo - senza più sorrisi e lacrime - ad immaginare l'Eterno Oltre, pronto a riprendere il cammino rastrellando, in visioni metafisiche, stracci di vocaboli desueti per descriverne Amori Obnubilati.
In fondo forse, improvvisando un sogno.
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