domenica 28 novembre 2010

un sabato diverso

Doveva essere la presentazione di un libro.
Si è trasformata in una lezione di vita. Serenamente e con molta eleganza, mi hanno insegnato la semplicità di saper cogliere le cose come vengono. Non avevo mai organizzato una presentazione letteraria. Aspettavo almeno una cinquantina di persone, ne sono arrivate nemmeno venti. Immaginavo che la comunicazione fatta sarebbe bastata, che il locale stesso avrebbe aiutato ad avere un pubblico degno dell'evento: c'è anche chi si è sbattuto per far sapere che ci sarebbe stato un incontro che trattava un argomento interessante e in maniera simpatica. Ci sono rimasto malissimo. Chi si è sobbarcato - in un sabato che poteva essere di riposo e in compagnia delle sue bambine - un viaggio di un'ora e mezza in treno è stato colui che se l'è presa meno. In un quarto d'ora di auto, mi ha regalato due punti di vista assoluti:
1. Sugli amici non contare per certe cose perchè sono quelli che possono sempre essere scusati e coloro con i quali non ti potrai mai incazzare.
2. La gente si muove solo per quello che le interessa e non per quello che interessa a te.

Prima di tutto questo, ho pranzato in compagnia di una persona splendida. Immediata, serena, perfettamente con i piedi per terra e con un'umiltà che da sola è una lezione. Ho passeggiato chiacchierando di politica, sport, famiglia e storia per le strade della mia città ed ho sentito raccontare del Sud Africa in un modo gentile, reale, senza gratuiti buonismi e con molta umanità.
Grazie Fabio. Nuovo vecchio Amico.

venerdì 26 novembre 2010

Dedicato (1988)

Dedicato al mare e ai monti,
dedicato al vento e alla pioggia,
dedicato a tutti e nessuno,
a chi soffre a chi lavora.
Dedicato al mio mondo di sogni
che non s'avvereranno mai,
dedicato all'Amore
e a una storia d'amore.
Dedicato alla poesia
e a chi la scrive,
dedicato al sole che mi scalda,
dedicato a questa notte
illuminata da mille stelle,
dedicato alla felicità
che oggi non è con me,
dedicato
dedicato a Te.

Sogno Gotico (1997)

Quali furono i poeti
e per qual poetare confuso
strapparono dal petto generoso
il tuo cuore giovane e vivo
spaccandolo ebbri e festanti
per colarne il sangue
in una coppa dorata di Regina?

Chi fu
dimmelo
mentre piatte ridevano
bramose e petulanti
sciocche ancelle pavide
già soffocate d'invidia:
bellissima e scalza
parevi una luna mutilata
che la notte orridamente sevizia.
Fu allora che si deformò lo spazio
e trafisse il tempo dei mortali
nel nulla immenso d'un attimo eterno
un grido disperatamente muto
frantumò il marmo secolare
di un'ara pagana
ed un sole
maledetto e girovago
s'affacciò
da una lontana galassia.
Invero nulla si mosse
ma tutto il Metafisico sconquassò
le anime volgari e nobili
di Principesse Ancelle e Puttane,
di Eroi Negletti e Santi,
di Sbruffoni e poveri Schiavi
squallidamente nudi.

Così l'aria si mescolò
e la colonna gotica
divenne piombo lucido
e pungente canfora
maleodorante
d'ammonio e zolfo.
La chimica dei corpi sconvolse gli equilibri
e nobili figure perfettamente altere
colarono
come rilucente mercurio
altre sublimarono nell'atmosfera umida:
restarono nell'etere contaminata
le grida, i pianti, i gesti
di sciocchi ed isterici 
residui umani massacrati
che cercavano salvezza tra le tue gonne
grondanti giovane sangue scarlatto.
E tu correvi via
in mezzo alle colonne austere e liquefatte
t 'inghiottiva urlante un arazzo scuro
confuso e indecifrabile.

Allora 
oltre il buio
é il silenzio d'un respiro amato
ed una mano calda e viva
tra i tuoi capelli
come di bambina.

Improvvisando un sogno (1996)

Nel poetare Vittoriano un trasalire d'inquietudine, strapazza, questa mia tenera e violenta anima stizzita; resto comunque immobile nell'attimo del lampo - senza più sorrisi e lacrime - ad immaginare l'Eterno Oltre,  pronto a riprendere il cammino rastrellando, in visioni metafisiche, stracci di vocaboli desueti per descriverne Amori Obnubilati.
In fondo forse, improvvisando un sogno.